domenica 10 maggio 2020 presso il santuario Madonna di Nostra Signora del Prodigio e sacrario degli sport nautici si è svolta la cerimonia religiosa presieduta da monsignor Oscar Cantoni ,vescovo Diocesi di Como : quarta più vasta d'Italia, dopo Milano ,Roma e Brescia ,con un territorio che va dalla Valcuvia allo Stelvio. il Santuario di Nostra Signora del prodigio,comprensivo del Tempio sacrario degli Sport nautici,è un grande edificio bianco a pianta esagonale che,per le sue dimensioni,si fa ben notare nella parte inferiore della collina di Garzola.L'idea di costruire il santuario si deve a monsignor Antonio Pagani,che nel 1915 portò a Garzola un'icona dedicata a Nostra Signora del prodigio,promovuendone la devozione tra il popolo.Secondo la tradizione ,il quadro fu trovato in mare nel 1669 da membri della famiglia Zancaropulo Berardo che fuggivano da Candia,occupata dai Turchi,verso Venezia. All'inizio del 900 l'icona,cui era attribuita la protezione dei naviganti,era giunta al parroco di Cernobbio Pietro Maruelli e da questi era passata al parroco di Maslianico.Quando ques'ultimo fu trasferito a Garzola, pensò di edificare una chiesa che accogliesse l'icona.Fù cosi che tra i comaschi circolò la volontà di erigere un tempio,a guardia della città,ove custodire e venerare l'icona.La prima pietra fu benedetta il 26 ottobre 1919 dal vescovo di Lugano Aurelio Bacciarini ma nel 1922 i lavori si fermarono a causa di varie difficoltà,tra cui la mancanza di fondi.il 29 gennaio 1947 la chiesetta della Santissima Trinità di Garzola inferiore fu elevata a parrocchiale.Garzola divenne cosi una parrocchia indipendente dalla parrocchia comasca di Sant'Sagata,entro cui la chiesa di Garzola Inferiore era già attestata dal 1904.Dieci anni più tardi,nel 1957, il parroco di Garzola don Luigi Galli decise di riprendere l'idea di costruzione del Santuario,trasformandolo in quella,realizzata,di un sacrario per gli sport nautici.Rinnovando completamente il progetto originario,affidò all'architetto comasco Fulvio Cappelletti la costruzione di un grande edificio a due piani,a pinata esagonale allungata,a ricordare come in alzato la forma di una nave. il piano superiore,destinato a uso religioso,avrebbe costituito il santuario vero e proprio,destinato a ospitare l'icona della Madonna .Le pareti del Santuario furono decorate con conchiglie e le acquasanterie collocate su sculture metalliche rappresentanti cavallucci marini. il piano inferiore avrebbe invece costuito il cosidetto Sacrario degli sport nautici,ossia un luogo destinato a raccogliere una serie di cimeli sportivi legati ad atleti attivi negli sport di carattere nautico.La fase cruciale dei lavori avvenne tra il 1963 e il 1968 e si concluse ufficialmente con la simultanea consacrazione del Santuario e inaugurazione del Sacrario,avvenuta il 24 marzo del 1968.Sulla sommità del tetto ,dal giorno 8 dicembre 2008 trova posto una statua bronzea dorata,rivolta verso la città,raffrigurante la Beata Vergine Maria Immacolata.La scultura,già ornamento del'ex seminario vescovile,fu donata al Sntuario dal vescovo di Como Diego Coletti.Fino al 2018 la parrocchia di Garzola,intitolata alla Santissima Trinità.
il 1 giugno 2018 entrò a far parte della "Comunità pastorale di Sant'Agata,Sant'Orsola e Garzola,guidata dal parroco don Daniele Maola con la collaborazione di Don Davide Pozzi,vicario,Don Fausto Sangiani e don Maurizio Mosconi,ex parroci e collaboratori.
All'interno un ala dedicata al campione olimpionico di canoa il Granatiere Ten.Giuseppe Sinigaglia.
Qui a dicembre,grazie al rettore del santuario Don Maurizio Salvioni, si è svolto il gemellaggio tra le associazione dei Marinai di Como, guidata dal consigliere nazionale Alessio Pennestri,pres.ass.San Marco Como e nord Lombardia e la sezione di Como dei Granatieri di Sardegna,con il suo pres.Piero Baratelli, lo scambio di crest associativi ,e per la delegazione dei Granatieri della Lombardia era presente il presidente del Centro Territoriale di Milano Gra.Berti Luca , che è anche l'organista della cerimonia odierna e anche di altre molte cerimonie in varie diocesi.
Enrico Mezzenzana