sabato 27 giugno 2009

I GRANATIERI E LA CROCE ROSSA ITALIANA








Il nostro Presidente di Sezione Enrico Mezzenzana,dopo aver frequentato i corsi e aver superato gli esami,rispettivamente,di primo soccorso,di operatore O.T.I. e di operatore O.S.E.S. e un VDS Volontario Soccoritore della Croce Rossa Italiana,Sezione di Legnano.Da Volontario e da Granatiere ha partecipato al 150°anniversario della nascita della Croce Rossa,svoltasi a Solferino 1l 18 giugno.Qui 150 anni fa, si svolse la Battaglia di Solferino,combattuta fra l"esercito austriaco,guidato dall"imperatore Francesco Giuseppe e quello francese,guidato da Napoleone terzo e la vittoria di questi ultimi concluse la seconda guerra d"indipendenza italiana.Insieme a San Martino,dove combatterono l"esercito piemontese,guidato da Vittorio Emanuele secondo(alleato dei francesi)e l"esercito austriaco,guidato dal generale Von Benedek.Solferino,fu la più grande battaglia dopo quella di Lipsia del 1813,avendovi partecipato complessivamente più di 230.000 soldati.Essa fu anche la più lunga(dalle 12 alle 14 ore di combattimento)e la più sanguinosa combattuta per l"indipendenza e l"unità d"Italia e superò per quoziente di perdite la pur cruenta battagli di Waterloo.Gli austriaci persero 14000 uomini e 8000 vennero persi prigionieri,i franco-sardi 15000 e 2000 prigionieri;questa carneficina sembra aver indotto Napoleone terzo a firmare l"armistizio a Villafanca,con questo atto concludendo di fatto la seconda guerra d"indipendenza.HENRY DUNANT,uomo d"affari ginevrino che si era recato in Lombardia per incontrare Napoleone terzo per l"acquisto di alcuni terreni in Algeria,fu testimone d"eccezione della battaglia.Egli rimase sconvolto dal numero impressionante dei feriti e dei morti,ma sopratutto che venissero abbandonati a se stessi;più di 40.000 persone giacevano sul campo di battaglia.Impotente di fronte a queste scene di dolore e di disperazione,cercò invano medici,chirurghi e infermieri che potessero alleviare le sofferenze di tanti uomini.Cosciente,quindi,che l"unica cosa da fare era quella di ricorrere alla buona volontà degli abitanti del paese,Dunant stesso si improvisò infermiere,radunò uomini e donne,procurò acqua,brodo,biancheria e bende,ritornò sui campi di battaglia per raccogliere altri feriti.I feriti furono poi trasportati presso il Duomo di Castiglione delle Stiviere,ove,con l"aiuto della popolazione,vennero prestati soccorsi a tutti i feriti,senza riguardo alla divisa indossata,avendo come riferimento il motto"TUTTI FRATELLI".Tornato a Ginevra non riusci a dimenticare quelle atrocità e trasferì tutta la sua amarezza,le emozioni,l"angoscia e l"impotenza provate durante quella strage in un libro"Un souvenir de Solferino"e fondò la Croce Rossa Internazionale.Per la sua attività e le sue idee venne insegnito del Primo Premio Nobel per la Pace nell"anno 1901.

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