A Solbiate Olona,in provincia di Varese,lunedi 24 novembre,alla Ugo Mara,la caserma dei primati, incoronazione di Riccardo Marchiò sesto comandante del Corpo d'armata di reazione rapida.
L'alpino Giorgio Battisti dopo tre anni di comando,consegna il tricolore nelle mani del bersagliere venuto da lontano e si ritira a Roma a dirigere l'ispettorato alle infrastrutture dell'esercito.Un grande evento,alla base Nato solbiatese,sottolineato dalla presenza di autorità da tutta Italia,con cinque gonfaloni di Milano città e provincia,Busto Arsizio,Solbiate Olona e Regione.Una cinquantina le associazioni d'arma e sociali presenti con sindaci e amministratori,militari,crocerossine,familiari e rappresentanti del territorio.Un colpo d'occhio superbo sul piazzale centrale.Le marcette militari proposte dalla fanfara della Taurinense creano un bel clima festoso in una mattinata mite.Battisti e Marchiò con il sindaco solbiatese Luigi Melis,rallentano le briglie ai sentimenti e snocciolano i tanti motivi di affetto per questa splendida realtà militare e i suoi collaudati legami con il territorio.Impegno,entusiasmo e commozione nelle parole di chi lascia e nei propositi di chi subentra.Questa è la prima caserma italiana,una delle nove basi Nato in Europa,un modello per le forze armate.Qui il futuro è già presente,ildomani è già oggi,dice il generale Fabrizio Castagnetti in pensione anche se fondatore nel 2001 del nuovo corso della Mara e primo comandante del Corpo d'Armata solbiatese.Dopo di lui Mauro Del Vecchio e con lui la prima missione in Afganistain,poi Marco Chiarini,finito a Bruxelles,quindi Battisti e ora Marchiò.Uno sviluppo continuo:oggi i militari sono 2000,impegnati su tanti fronti internazionali,con 15 paesi Nato.La Mara è l'oggetto del desiderio di vuole contare nelle forze armate,una vera palestra internazionale,un trampolino di lancio nella carriera militare.Qui prende forma il soldato professionista di domani che studia le strategie,parla inglese,conosce il mondo,è pronto a partire per ogni area di crisi.Mentre sfilano le bandiere degli altri stati membri e si alternano in inglese e italiano i discorsi di rito,si capisce il balzo compiuto dalla Mara dei bersaglieri di ieri a quella multinazionale di oggi,il prossimo step lo spiega Marchiò:Acquisteremo l'assetto "joint"con l'integrazione delle componenti di marina e aereonautica,l'ampliamento della caserma e un asset definitivo.ce lo chiede la Nato.Ci arriveremo fra pochi mesi.Esattamente dopo l'esercitazioni in Norvegia,un vero battesimo di fuoco.Ce la faremo dicono all'unisono Battisti e Marchiò,sotto lo sguardo del generale Alberto Primicerj,comandante delle forze terrrestri operative.Qui c'è gente che lavora bene,portano il nome di un'Italia bella e seria.
Poi come sempre finisce in abbracci e saluti ,compresi quelli dell'Associazione Nazionale dei Granatieri di Sardegna,di Assoarma e della sezione Ten.M.A.V.M.Don Luigi Quadri di Legnano presenti all'evento.
Enrico Mezzenzana
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